La psicoterapia moderna si avvale molto della cultura orientale e della nuova coscienza emergente, introdotta da autori come Eckhart Tolle, autore del volume “Il potere di adesso” che viene integrata nella terapia sotto forma di mindfulness.

A partire da questo tipo di approccio, ci rendiamo conto che un elemento di benessere, una pratica terapeutica importante è la meditazione: un processo attraverso il quale possiamo dis-identificarci dal nostro ego, dai nostri pensieri ed emozioni per poter contattare qualcosa che viene prima di tutto questo e che è il nostro vero Essere.

Non sei ciò che pensi di essere. In questo video ti spiego il perché

L’origine della sofferenza psicologica

La sofferenza mentale, la sofferenza psicologica derivano unicamenta dalla mancanza di consapevolezza rispetto a ciò che veramente noi siamo. La maggior parte di noi si identifica, infatti, con il proprio Io, con il proprio Ego.

Si identifica cioè con ciò che pensa di essere. Mentre il nostro Essere, ciò che noi veramente siamo è qualcosa che si pone ben oltre il pensiero e che non può essere contattato se non trascendendo la mente e il pensiero stessi.

Per questo, finché la psicoanalisi non accoglierà in sé un elemento di trascendenza e spiritualità e cercherà di aiutare i pazienti solamente attraverso processi di pensiero, rischierà di passare da una nevrosi a un’altra nevrosi.

Non è raro, purtroppo, incontrare persone che, anche dopo anni di analisi, pur avendo compreso perfettamente l’origine dei loro problemi, nondimeno continuano a soffrire.

Qual è la nostra vera essenza?

Cercherò di farmi capire con delle immagini.

Immaginiamo quale sia la vera essenza di un cinema. Non sarà, evidentemente, nei diversi film che vengono proiettati in cui personaggi, storie e ambientazioni si susseguono incessantemente, cambiando sempre forma.

La vera essenza di un cinema sarà in ciò in grazia del quale tutte quelle diverse suggestioni hanno modo di danzarci davanti agli occhi. La vera essenza del cinema sarà nel proiettore che, non manifestandosi, consente a tutte quelle immagini di potersi manifestare.

La stessa cosa è per il nostro Essere. Ciò che noi veramente siamo non ha a che fare con le diverse forme di pensiero che ci attraversano la mente nè tantomeno con le emozioni che sono il corrispettivo nel corpo di quei pensieri.

La nostra vera essenza viene un passo prima dei pensieri.

E’ quello spazio vuoto all’interno del quale i pensieri possono sorgere.

Radicarci nel nostro Essere per trovare la pace

Ma fintantoché noi continueremo a identificarci con ciò che non siamo veramente, con il film, le forme di pensiero, le emozioni, la nostra vita sarà condannata a subire dei fortissimi alti e bassi.

Ma quando potremo finalmente radicarci nella nostra vera essenza, troveremo una profonda pace e ci sentiremo davvero al sicuro.

Perché anche se il film diventa drammatico, se qualche personaggio viene abbandonato, se ci sono dei pericoli, se c’è anche la morte, se dovesse addirittura esplodere una bomba atomica, il proiettore rimarrebbe comunque sempre al sicuro.

Dottor Simone Ordine, psicologo e psicoterapeuta Roma Prati

 

 

Per approfondire, guarda anche il video “I pensieri sono come le nuvole”

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