Una dieta spirituale per superare l’ansia

Esiste un passo in cui Gesù, il più grande maestro dell’anima e quindi della psiche, ci insegna a dissolvere l’ansia.

Da psicoterapeuta riconosco che esistono moltissime tecniche per gestire l’ansia. Ma usare tali tecniche senza seguire uno stile di vita sana è un po’ come mangiare cibi alterati tutto il giorno e poi a fine serata farsi una tisana depurativa.

Con le parole che ci accingiamo a leggere, Gesù ci spiega quale dieta adottare per il nostro mondo interiore.

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola uscita dalla bocca del Signore”

Sappiamo che oltre al cibo per il corpo, esiste un cibo sottile, un cibo per l’anima fatto di parole, pensieri ed emozioni. Se adottiamo una dieta sana per il nostro mondo interiore, vedrete che non avremo più problemi nel trascendere l’ansia.

Grazie a tutti quelli che si stanno iscrivendo, iniziamo subito a leggere questo passo meraviglioso:

L’ansia che viene dalle cose concrete

“Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarme e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano. Accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”.

Queste parole vogliono dirci che ogni volta che fondiamo il nostro equilibrio emotivo su elementi concreti, siamo destinati a cadere nell’ansia. Perché qualsiasi elemento concreto è legato alla legge del perpetuo fluire, per cui prima o poi cambia, decade, muore.

Immaginiamo ad esempio di fondare il nostro equilibrio emotivo sulla bellezza.

Però ci sentiamo sempre in ansia perché sappiamo che il nostro corpo è fragile, invecchia, può ammalarsi e quindi diciamo che il nostro equilibrio emotivo è sempre minacciato.

E da qui l’ansia.

La stessa cosa vale per i soldi. È bene avere dei soldi, ma se io baso il mio equilibrio emotivo, la mia identità sul denaro, anche qui mi sentirò sempre in pericolo.

Il denaro va e viene, può essere perso, rubato, posso andare incontro a un fallimento, posso fare un qualche errore finanziario.

E quindi vivrò sempre nella paura e nell’ansia.

Spegnere l’ansia nella consapevolezza

Ma se io, invece, fondo il mio equilibrio emotivo su elementi interiori, sulla mia consapevolezza, allora troverò una pace stabile, una serenità duratura perché nessuno può strapparmi via la consapevolezza. La consapevolezza non si ammala, non invecchia.

Il mondo interiore è indistruttibile.

Poi andando avanti di qualche rigo, continuiamo a leggere:

“Perciò io vi dico non preoccupatevi per la vostra vita”.

Vedete come Gesù continuamente ci esorta a non pre-occuparci, ma semmai a occuparci.

“Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo di quello che indosserete. La vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito”.

Con queste parole, Gesù vuole semplicemente ricordarci di non confondere il fine con i mezzi.

Il fine della vita è la vita stessa.

Oltre l’ansia: trovare dentro di sé il vero valore della vita

Come diceva Heidegger, è fondamentale portare il pensiero e la parola al riferimento dell’Essere, al riferimento della vita. È fondamentale poter contemplare questo mistero, questo dono meraviglioso.

Ma se non riesco a sentire il valore della vita, magari lo vado a cercare nel lavoro e inverto il fine con i mezzi e quando cerco il senso della vita nel lavoro, quel che accade è che non lo trovo mai.

Allora posso cadere in questo circolo vizioso, nell’idea che se farò carriera, se guadagnerò di più, forse questo senso verrà, forse questo valore della vita alla fine verrà fuori.

Ma non arriva mai.

Ecco l’ansia, ecco la nevrosi.

L’Ego: la falsa convinzione di essere isolati dal mondo e dalla natura

“Guardate gli uccelli del cielo, non seminano e non mietono né raccolgono nei granai. Eppure il padre celeste vostro li nutre. Non valete forse più di loro?”

Qui Gesù sta facendo un discorso che assume particolare importanza in questo momento storico di crisi ecologica. Questo è un discorso che vuole contrastare la mancanza di rispetto per la natura e contrastare contemporaneamente la malattia dell’Ego.

L’Ego nasce nel momento in cui ci sentiamo una monade isolata dal resto, quando cadiamo nella falsa convinzione di essere separati dal mondo, dall’universo, dalla natura.

E quindi sentiamo che siamo soli, che dobbiamo cavarcela con le nostre sole forze e quindi abbiamo un atteggiamento nei confronti della natura da sfruttatori, la aggrediamo.

Non riusciamo a capire che Madre Natura ci sostiene, ci è amica. Non riusciamo a capire che non sono le industrie, non è il progresso tecnologico che ci sta mantenendo in vita.

Ciò che ci mantiene in vita è la Natura.

Siamo in vita perché l’Universo ci ha voluto

Se la Natura smettesse anche un solo giorno di esse amica, noi moriremmo tutti.

E non possiamo essere così miopi da pensare che quando paghiamo per avere un frutto, non so una pera, una mela, noi stiamo pagando per l’essenza di quel frutto. Noi stiamo pagando forse gli sforzi del contadino o le persone che hanno trasportato questa merce.

Ma ricordiamoci che tutti gli scienziati del mondo, tutta la tecnologia della quale disponiamo non sarebbe assolutamente in grado di creare una mela.

Solo la Natura è in grado di farlo.

Ed è commovente come nonostante noi non abbiamo occhi per vedere e le manchiamo completamente, profondamente di rispetto, Madre Natura continui a sostenerci, a mantenerci in vita, a darci da mangiare.

Dobbiamo poter percepire, ricordarci di questa verità: che il mondo ci è amico, che l’universo ci è amico.

Noi siamo in vita perché l’universo ci ha voluto.

Uscire da questa dimensione di lotta, di guerra, di solitudine che genera ansia. Ricordarci che non siamo soli, ma che c’è questa grande Madre che ci sostiene.

Se non capiamo queste cose, certo vivremo nell’ansia.

Vivere nell’ansia della morte: l’ansia ipocondriaca

“E chi di voi per quanto si preoccupi può allungare anche di poco la propria vita?”

Con queste parole Gesù sta affrontando l’ansia ipocondriaca. Non esiste ansia più grande da quella generata dal cercare di evitare l’inevitabile. Questa è una trappola psicologica che ci conduce verso la nevrosi ossessivo-compulsiva.

Le persona che ha paura della morte vive tutta una vita in difesa, senza rischiare, senza esporsi.

Alla base di tale atteggiamento nevrotico, c’è l’illusione delirante di poter evitare in tal modo la porte.

Qui Gesù ci sta dicendo: “Perché vi preoccupate della morte? Dovete, invece, accettarla

e abbracciare la spiritualità. Questo sì vi darà pace, questo sì che farà svanire l’ansia.

La scalata al successo che porta alla depressione

Ora passiamo a leggere queste righe che io considero forse le più potenti dal punto di vista psicoterapeutico di tutto il Vangelo.

“Cerate il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù”

La maggior parte di noi è cresciuta all’interno di una visione tipo 1 su mille ce la fa, in cui il senso della vita coincideva con una sorta di arrampicata sociale, di scalata verso il successo fatta di fatica e di sacrificio, fatta di lotta e competizione, alla fine della quale la società ci avrebbe riconosciuto un valore.

E anche noi forse avremmo riconosciuto un valore a noi stessi.

Ma molte persone che hanno aderito a questa filosofia egoica sono cadute in depressione.

In molti casi, per aver fallito nella scalata il che equivale, all’interno di questa visione delirante, alla convinzione di non valere niente, di essere un nessuno.

Mentre in altri casi, la depressione è venuta dopo aver raggiunto l’apice della scalata. In tali casi, la depressione sopraggiunge comunque perché ci si rende conto con disperazione di aver sbagliato tutto, che quel valore di sé non arriva, non si sente dentro,

Si comprende che non ha senso conquistare il mondo se si è perduto il proprio vero Sé.

Contattare il proprio Vero Sé

Oggi attraverso quella che Eckhart Tolle chiama Nuova coscienza emergente stiamo finalmente comprendendo le parole di Gesù e abbiamo la possibilità di invertire tutto, di invertire i termini di questo discorso.

Se io innanzitutto contatto il valore del mio vero Sé, del mio mondo interiore e della mia vita, se contatto il valore infinito e incommensurabile che abita in me come ogni essere umano dal primo giorno di vita, quel valore che non può essere conquistato perché è un dono da accogliere con gratitudine, se contatto quella parte di me che non può migliorare perché è già perfetta così com’è, se contatto il Regno di Dio, tutto il resto viene da sé, facilmente.

Sempre più ci stiamo rendendo conto di come la povertà sia in realtà una malattia spirituale.

Io non ho mai visto una persona consapevole che abbia problemi di lavoro, problemi economici. E quando dico consapevolezza intendo consapevolezza del valore intrinseco della vita.

Quando io percepisco questo valore, attingo a un’autostima infinita e l’ansia evapora, non esiste. Io mi sento sicuro di me e vado con energia incontro al mondo. Poi il successo può anche arrivare, ma è una conseguenza.

E ci arrivo senza sacrificio.

Ci arrivo con gioia.

Stare nel presente, dissolvendo l’ansia anticipatoria

Concludiamo con queste ultime parole con cui Gesù ci porta gli stesi insegnamenti dei grandi maestri orientali, da Ramana Maharshi a Jiddu Krishnamurti o Yogananda e ci aiuta a dissolvere l’ansia anticipatoria:

“Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. A ciascun giorno basta la sua pena”.

Con queste parole ci viene offerta una lezione fondamentale: rimanere nel presente. Questo insegnamento è stato ripreso da Eckhart Tolle nel suo bellissimo lavoro “Il potere di adesso”, che vi invito a leggere.

Sappiamo che il 99% dei problemi per cui ci preoccupiamo, non si verificherà mai.

È assurdo sfinire la nostra mente rimuginando, cercando di affrontare qualcosa che non c’è e che esiste soltanto come ipotesi.

La dimensione reale in cui tutto può avvenire è il Presente, La vita è nel presente e ogni volta che ce ne allontaniamo siamo invasi dall’ansia.

Come non vedere che Gesù anticipa la mindfullness di 2000 anni e ci esorta a domare la nostra mente e a riportarla alla vitalità e alla serenità del qui e ora.

Perché, come chiedeva un grande maestro zen ai suoi allievi: “In questo momento che cosa c’è che non va?”

 

Vi ricordo che sono disponibile a effettuare consulenze psicologiche online o in presenza e che è possibile anche partecipare a gruppi di crescita interiore sia online sia in presenza in questo studio a Roma, contattandomi con un messaggio whatsapp al numero 3926560624.

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Dottor Simone Ordine, psicologo e psicoterapeuta Roma Prati

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