Salve a tutti,

in questo video conosceremo tre meccanismi, tre trappole mentali che possono trascinarci verso l’infelicità o se preferite tre segreti molto utili per conquistare una vita felice.

Grazie a tutti coloro che si stanno iscrivendo, cominciamo subito ad addentrarci nel vivo del tema.

Primo segreto della felicità: accettare l’angoscia

Un primo segreto fondamentale per poter vivere una vita sana e felice consiste nel saper accettare l’inquietudine, avere un buon rapporto con l’angoscia.

In psicoanalisi, sappiamo che fisiologicamente qualsiasi essere umano è attraversato dalla testa ai piedi dalla mancanza, dall’inquietudine.

Per cui, qual è la vera differenza tra la persona felice e quella infelice?

Come abbiamo detto, ambedue sono in contatto con il disagio. Ciò che fa la differenza è che la prima persona ha un buon rapporto con il disagio, lo accetta e anzi è in grado di portarlo a valore.

Comprende che l’angoscia è una voce che lo mette in contatto con i propri bisogni, con le proprie esigenze profonde.

Quindi ascolta la propria angoscia e ne trae informazioni utili per prendersi cura del proprio mondo interiore.

Al contrario, la persona infelice non ha un buon rapporto con la propria inquietudine. Non riesce a comprendere come essa sia la voce del suo mondo interiore che lo sprona a prendersi cura del suo essere più profondo.

Una tale persona cercherà solamente di fuggire dall’inquietudine attraverso psicofarmaci, droghe, alcol o passatempi vissuti in modo compulsivo.

E trascurando in tal maniera le proprie esigenze interiori finirà prima o poi per ammalarsi sia nel corpo che nella mente.

Secondo segreto della felicità: la Consapevolezza o Presenza

Un secondo preziosissimo segreto per la nostra salute mentale lo abbiamo ereditato dalla cultura orientale ed è stato integrato all’interno della pratica della psicoterapia sotto il nome di mindfulness.

Ma al di là delle definizioni, ciò che è di fondamentale importanza comprendere è come vi sia una sostanziale differenza tra ciò che noi veramente siamo, che è Consapevolezza, e i nostri pensieri.

Laddove questo spazio venga annullato e nella misura in cui noi ci identifichiamo completamente col nostro flusso di pensieri, entriamo in una dimensione di sofferenza.

Dobbiamo comprendere che questa voce che ci parla nella testa, il Pensiero, non dice necessariamente cose vere, ma anzi spesso è il risultato di traumi che abbiamo subito.

Per esempio se io ho avuto genitori svalutanti, molto spesso mi ritroverò, anche senza rendermene conto, in balia di pensieri critici, pensieri che mi giudicano negativamente. Se non c’è una Consapevolezza, se non c’è una presenza che a un certo punto possa osservare questi pensieri e vederli per quello che sono cioè come qualcosa di invasivo, di intrusivo, di patogeno, se non c’è questa consapevolezza e io mi identifico completamente con quei pensieri, quella diventa la mia realtà.

A volte è anche utile rallentare i pensieri, entrare in uno stato di meditazione formale o informale.

Anche nella vita di tutti i giorni, piuttosto che accelerare la mente, ingolfarmi di pensieri, a volte posso – anche in un’attività semplice, per esempio se sto cucinando – stare un po’ più sulle percezioni.

Posso incanalare la mia attenzione non tanto sui pensieri, ma sulle percezioni.

Mettiamo che io sto tagliando una zucchina, sento il contatto con questo ortaggio, sento il rumore del coltello. Sto nelle percezioni e rallento un po’ il pensiero e mi rilasso.

Dunque, un segreto fondamentale per una vita sana è poter guidare, è saper osservare e dirigere i nostri pensieri e quindi anche le nostre emozioni in una direzione costruttiva.

Il terzo segreto per una vita felice: aver cura del proprio mondo interiore

Una terza fonte di consapevolezza fondamentale per il nostro benessere psicologico consiste che realizzare le operazioni più importanti per la nostra vita non sono di tipo concreto, ma sono operazioni interiori.

Tantissime ossessioni, tantissime dipendenze nascono proprio dalla trappola di voler risolvere disagi interiori attraverso operazioni di tipo concreto.

In tal senso, facciamo qualche esempio.

Alcune persone cercano di colmare un vuoto interiore attraverso il cibo. Così facendo, naturalmente, cadono all’interno di un qualche disturbo alimentare.

Altri individui cercano di conquistare l’amore di sé stessi attraverso il raggiungimento di performance e l’approvazione sociale. Ma per quanti successi riescano a ottenere, non sentono mai di aver raggiunto davvero il loro scopo.

Poiché l’unica operazione che restituirebbe loro la pace sarebbe un’operazione psicologica, atta a rimarginare le ferite narcisistiche subite nel corso dell’infanzia.

Altre persone ancora litigano con tutti i soggetti che mettano in atto comportamenti che ingenerano in loro paura, rabbia e risentimento. Potranno lottare tutta la vita, ma non troveranno mai la serenità cercando di cambiare il prossimo.

Potranno raggiungerla solamente affrontando l’origine interiore della loro paura e della loro rabbia.

Tre segreti per una vita felice: in sintesi

Per concludere, può essere utile fare una breve sintesi di questi tre elementi così importanti per il nostro equilibrio mentale:

1. Accettare il disagio psicologico e anzi cercare di capire che cosa vuole dirci

2. Comprendere che ciò che veramente siamo è la Consapevolezza, è la Presenza, è il pastore dei pensieri. Siamo noi in quanto osservatori consapevoli che dobbiamo poter dirigere i pensieri verso una dimensione costruttiva.

3. Non dobbiamo cadere nella trappola di cercare di risolvere dei problemi inetriori attraverso operazioni concrete.

Vi ricordo che è possibile partecipare a dei gruppi di psicoterapia e di crescita personale sia online sia in presenza qui nel centro di psicologia e psicoterapia Il Filo di Arianna, a Roma Prati, prenotando un appuntamento tramite un messaggio whatsapp al  3926560624

Grazie dell’ascolto, vi auguro una buona giornata.

Share on FacebookTweet about this on TwitterEmail this to someoneShare on LinkedInPin on Pinterest