Il Super-Io: il nostro giudice interiore

In questo video vi propongo di leggere un brano del Vangelo di Luca: “Non giudicate e non sarete giudicate. Non condannate e non sarete condannati. Perdonate e vi sarà perdonato.

Ebbene, nella cultura in cui sono cresciuto ed è cresciuta la mia generazione, questo tipo di messaggi veniva interpretato in senso punitivo. Sembra quasi qui che Gesù proponga una teoria molto primitiva, una sorta di legge del taglione: “Se tu farai qualcosa, quella cosa verrà fatta anche a te”.

A oggi, la conoscenza più ampia della psicanalisi e la nuova coscienza emergente ci permettono di leggere questo messaggio in modo molto più profondo.

Il padre della psicanalisi Freud ci dice che esistono queste tre istanze interiori:

  • l’Io,
  • l’Es
  • il Super-Io.

Il Super-Io in particolare è questa parte di noi, questo giudice interiore che prescrive, proscrive e funge da ideale dell’Io. Questo giudice interiore non è uguale per tutti noi ma è molto più severo, a volte addirittura spietato e sadico, nelle persone che hanno avuto dei genitori che non sono stati in grado di amare i propri figli.

Quando un bambino non si sente amato dal proprio genitore, si sente immediatamente in colpa. Quindi avrà l’impressione di essere sbagliato e di dover rimediare nel corso di tutta la vita.

Si formerà in lui un giudice interiore spietato, severo, sadico.

Giudicare e sentirsi sempre giudicati

Questo giudice interiore si muove in tre direzioni. Se il giudice interiore è molto forte e spietato:

  • giudicherò in modo spietato me stesso
  • avvertirò l’occhio sociale giudicarmi in modo molto severo, arrivando a un livello paranoico, proiettando il mio giudice negli occhi degli altri, quindi mi sentirò continuamente giudicato anche se questa è una mia percezione distorta (appercezione)
  • giudicherò gli altri in modo severo

Qui è come se Gesù volesse aiutare a prendere coscienza che c’è questo elemento. Gesù cercava di aiutare le persona a lavorare sul proprio mondo interiore. La conversione che portava Gesù era innanzitutto dall’esterno all’interno.

Il vero messaggio di Gesù: verso la consapevolezza

Egli voleva avvertire come dicendo: “Guardate che se voi potete contattare lo Spirito, il vostro mondo interiore, provare in qualche modo a lasciar andare questo giudizio, questo darà beneficio sia a voi che alle persone che avete vicino

Vediamo allora come il messaggio di Gesù fosse molto più potente e illuminante e profondo. Questi messaggi sono assolutamente importanti, centrali in psicanalisi.

Nella stanza di psicoterapia, si lavora continuamente con il senso del giudizio e con una visione anche paranoica della cose, per cui molte persone si sentono continuamente giudicate.

È molto importante riuscire a sentire questo giudice interiore che ci portiamo dentro e provare a osservarlo.

Provare a fare in modo che la presenza, la luce interiore della consapevolezza sia più forte di quella istanza giudicante che può veramente rovinare la vita a noi e alle persone che ci sono vicine.

 

A presto,

Dottor Simone Ordine, psicologo e psicoterapeuta Roma Prati

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