Come faceva Gesù a liberare le persone dai demoni?

Ecco io immagino che lo facesse semplicemente con la forza dell’amore e con la forza della consapevolezza.

Con la luce, come dice il passo di Giovanni: “La luce risplende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno accolta”

Ovvero, quando io ho davanti una persona – che può essere un amico, un genitore, un coniuge, un figlio – che è accecato dalla rabbia, che è preda del suo demone, è preda di quello che Eckart Tolle chiama il suo corpo di dolore e riversa tutta la sua rabbia su di me… in quel momento Gesù ci fa capire che l’unico modo per salvare quella persona è trascendere, non entrare in simmetria.

Una persona arrabbiata è una persona fragile

È poter vedere che ciò che ti sta attaccando non è l’essenza di quella persona, ma è il trauma di quella persona

Dobbiamo poter vedere che una persona arrabbiata è fondamentalmente una persona fragile, spaventata. Una persona che ha paura. E non sa neanche lei, forse, perché ha paura. La paura le è rimasta dentro da quando ha subito traumi, da quando è stata maltrattata durante l’infanzia.

Se io possono non vibrare con quella stessa vibrazione di rabbia, posso pormi in un’altra dimensione: quella della compassione. Io posso in qualche modo porgere l’altra guancia. Che non significa – come ci hanno insegnato tante volte – abbozzare, sottomettersi.

Perché un pochino la cultura in cui siamo cresciuti, ci dice che quando qualcuno si arrabbia con noi e ci mostra la forza del nostro ego, noi dobbiamo mostrargli che il nostro ego è ancora più forte, entrando in un’escalation in cui uno dei due sottomette l’altro.

Questo genera soltanto dolore, sempre più dolore.

Porgere l’altra guancia: la compassione

Quello che possiamo fare non è abbozzare, sottometterci ma essere superiori cioè dire: “In questo momento che tu sei arrabbiato con me e mi stai insultando, è un momento di tua sofferenza. Io vedo che in questo momento dentro di te c’è un bambino spaventato e mentre tu mi insulti, mi svaluti, io ti sorrido, ti abbraccio. Non mi rivolto al tuo ego, ma alla tua anima, che è ciò che realmente sei”.

Se io posso fare questo, nella maggior parte dei casi, posso aiutare la persona a liberarsi dal proprio demone.

Dottor Simone Ordine, psicologo e psicoterapeuta a Roma Prati

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