Il Vangelo secondo Giovanni ribadisce più volte il concetto secondo il quale il mondo sarebbe posto nelle mani del Diavolo. Il tema è evocato già nel canto iniziale: “La luce risplende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno accolta”.

La luce, dunque, non riesce a prevalere. Sono le tenebre ad avere la meglio sul mondo.

Ritroviamo lo stesso concetto nel suggestivo passo in cui Gesù viene tentato dal Diavolo nel deserto. Il Diavolo dichiara che se Gesù si prostrerà ai suoi piedi, gli offrirà in cambio il potere sul mondo, la cosiddetta porpora di Cesare.

Pensiamo, solo per un momento, alla scena intesa non come una figura simbolica ma come il reale incontro tra due potenze sovrumane. Il Maligno e Gesù rappresentano due entità profondamente sapienti. Che senso avrebbe tra di loro portare avanti un bluff, portare avanti dico un bluff in un confronto di questo livello?

Sembra strano che il Diavolo tenti Gesù con qualcosa che non sia poi veramente in grado di offrire. Appare verosimile che il Maligno disponga davvero del potere sul mondo. Tale possibilità viene confermata esplicitamente dallo stesso Gesù in Giovanni 14:30 quando afferma che il principe di questo mondo sia proprio il Diavolo.

Gesù inoltre ribadisce più volte come in effetti il suo regno non sia di questo mondo.

Il mondo è controllato da forze oscure?

Questi tratti del Vangelo risultano particolarmente inquietanti perché ci comunicano senza mezzi termini come il mondo sia controllato fondamentalmente da forze oscure.

Detto ciò, come possiamo interpretare tali messaggi?

Cosa vogliono dirci?

Grazie a tutti coloro che si stanno iscrivendo, iniziamo subito ad approfondire tali quesiti.

In tal senso, occorre osservare come diversi grandi pensatori, in differenti ambiti del sapere, abbiano osservato uno stesso impressionante fenomeno ovvero che il mondo viene gestito soprattutto da persone spiritualmente poco evolute.

Tale concetto viene espresso chiaramente da Fëdor Dostoevskij in “Memorie dal sottosuolo”. Il grande romanziere russo fa dire al protagonista della storia che tutti gli uomini immediati e d’azione sono attivi proprio perché ottusi e limitati.

Il grande filosofo inglese Bertrand Russell ripeteva spesso che il grande problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.

In ambito psicoanalitico, l’inglese Wilfred Bion, precursore della psicoterapia di gruppo, approfondisce quest’argomento, osservando come nei gruppi umani il leader sia sempre il soggetto più malato.

Il potere è nelle mani di uomini spiritualmente poco evoluti

Queste riflessioni gettano luce su almeno due ordini di problemi.

Il primo riguarda l’automatismo del cosiddetto uomo di potere. Egli tende spesso a essere preda di un agito privo di riflessione, segue un insieme di idee prefissate, senza riflettere, senza guardarsi dentro, senza tener conto della ricaduta delle proprie azioni sul prossimo.

Tutta la sua energia è rivolta verso l’agito concreto, verso l’esterno, verso la dimensione materiale del mondo.

Tale deriva viene ben rappresentata dalla definizione che dà Camus di Hitler: “Egli è movimento allo stato puro” dichaira “Un automatismo umano”.

Ma per rispondere alle questioni inziali, dobbiamo far qualche altro passo verso il profondo perché sotto all’automatismo e all’inconsapevolezza del leader si nasconde spesso il demone dell’Ego, del quale abbiamo parlato approfonditamente nel video precedente.

L’obiettivo dell’Ego, infatti, è sempre quello di controllare, sottomettere, trionfare, lottare, raggiungere un potere illimitato.

Il potere in famiglia: genitori a confronto

Per comprendere a fondo la questione è utile calare le dinamiche delle quali stiamo parlando su un piano concreto e osservare come si declinino in diversi ambiti sociali.

In famiglia, colui che tende a tiranneggiare, ad alzare la voce, che deve tenere in mano le redini di ogni attività, colui che deve sempre avere l’ultima parola è spesso riconosciuto come il leader, ma allo stesso tempo noi sappiamo che risulta il membro della coppia genitoriale più malato, più fragile, più egoico e meno consapevole.

Mentre, per rimanere sull’esempio in questione, colui che tiene veramente in piedi la struttura del sistema famiglia e permette che esso non collassi su sé stesso, è il genitore che viene spesso giudicato dai più come il più debole.

Purtroppo, ancora oggi, 9 volte su 10, il genitore più spiritualmente evoluto rimane poi nella storia familiare come quello che non porta i pantaloni dentro casa, come quello insignificante e senza personalità.

Ma quando arriveremo a capire che le personalità forti emergono dalla corazza caratteriale, dal dolore, dai traumi, dal disagio, dall’Ego?

Il genitore più consapevole è colui che, quando c’è tensione dentro casa, per primo sa fare un passo indietro e disinnescare un’escalation di aggressività e di dolore, evitando di far assorbire ai suoi figli un sovrappiù di rabbia e negatività.

Ribaltare il concetto di potere

Ricordate quando i discepoli cheidono a Gesù chi sarà il più grande nel Regno dei Cieli? Egli risponde: “Chi si farà più piccolo, come un bambino”

Gesù ci insegna a ribaltare il concetto di potere. Oggi, in una nuova coscienza emergente, possiamo finalmente accogliere una versione in cui la vera forza si esprime nella pace, nella calma, nella resa.

Psicopatia e ruoli manageriali: per avere il potere bisogna essere senza scrupoli ed empatia

In relazione all’argomento, possiamo osservare fenomeni particolarmente significativi nel contesto della psicologia applicata. Forse in pochi sanno che quando gli psicologi del lavoro utilizzano test psicologici come l’MMPI nell’ambito della selezione del personale in grandi aziende, ricercano profili con bassi livelli di psicopatia per posizioni medio-basse, ma profili con alti livelli di psicopatia per i candidati manager.

La pratica ha infatti dimostrato come queste ultime figure rendano maggiormente quando tendono a non avere scrupoli o empatia.

È davvero impressionante constatare come queste grandi aziende selezionino persone con un picco di psicopatia, quindi persone che hanno un profilo di personalità squilibrato, persone che tendono verso il disagio mentale, per metterle a capo di importanti progetti.

Questo la dice lunga sul fatto che il potere viene gestito meglio da persone che non stanno bene con sé stesse.

Anche in ambito politico rintracciamo facilmente le stesse dinamiche: quasi sempre gli individui che focalizzano gran parte della propria vita nell’obiettivo di occupare una posizione di potere, risultano profondamente identificati col loro Ego e si dimostrsno pertanto distruttivi, malati, inconsapevoli, pericolosi, anche se magari non lo danno a vedere.

Chi permette alla società di non crollare?

In tal senso, potremmo affermare tranquillamente che il mondo riesce a vivere non grazie, ma nonstante l’opera di questi leader politici.

Anche in tale ambito, chi dona davvero linfa vitale al pianeta, chi permette alla società di non crollare su sé stessa sono persone spirituali semplici, gioiose, leggere e senza nessun potere materiale:

una maestra di periferia che ami davvero i bambini, un OSS che aiuti le persone in difficoltà mosso da un autentico moto di umanità, un panettiere, un falegname, un genitore che cresca i suoi figli con amore non egoico, un artista che porti nel mondo segni provenienti dalla dimensione dello spirito, una persona che porti il fuoco della consapevolezza nel mondo attraverso il proprio esempio di vita, con semplicità e umiltà.

Le persone che permettono alla società di non cadere completamente preda della follia risultano trasparenti e insignificanti agli occhi della maggioranza.

Il bagliore emanato dall’aura di tali individui può essere riconosciuto soltanto da chi abbia un adeguato livello di consapevolezza.

Quello che stiamo dicendo trova un parallelo con l’esempio offerto dalla vita di Gesù.

Quando egli insegna al popolo a dividere il cibo, sta portando nel mondo un nuovo modo di concepire la società. Per questo, il popolo vuole farlo re ma egli come è noto rifiuta tale carica come già l’aveva rifiutata davanti al Diavolo tentatore. Gesù non ha alcuna intenzione di fondare un partito, di contrapporre cioè una parte contro l’altra.

Non ha intenzione di schierarsi, egli è nella pace dell’Uno.

Gesù entra nella Gerusalemme che lo adora non su una lettiga, magari trasportato da schiavi ma su un asinello, ovvero l’animale più mansueto e umile che si possa immaginare. Come non comprendere che egli non ha il potere temporale semplicemente perché ne prova ribrezzo? Gesù vede chiaramente come il potere sia dolore e follia.

Quindi per rispondere al quesito iniziale occorre ribaltare i termini della questione: non è il diavolo ad avere il potere sul mondo ma semplicemente è il potere stesso a essere il Diavolo. In altre parole, ogni volta che qualcuno proverà a controllare il mondo, lì si genererà dolore, inconsapevolezza e morte.

Ed è bene notare come ciò che sto dicendo lungi dall’essere una teoria astratta risulta purtroppo una realtà di fatto che ad oggi si sta palesando in tutto il suo squallore davanti agli occhi di tutti.

Il potere infatti è sempre il potere di pochi su molti, è sempre fonte di dolore e di ingiustizia, il potere è la ricaduta dell’Ego sul mondo. Gesù rifiuta il potere perché il potere e l’oscurità sono la stessa cosa.

De André in uno dei suoi meravigliosi testi esprime lo stesso concetto con queste parole:

“Bisogna farne di ginnastica d’obbedienza per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni”

L’unico potere autentico è quello che emana dalla connessione col nostro mondo interiore.

Vi ricordo che sono disponibile a effettuare consulenze psicologiche online o in presenza e che è possibile anche partecipare a gruppi di crescita interiore sia online sia in presenza in questo studio a Roma, contattandomi con un messaggio whatsapp al numero 3926560624.

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Dottor Simone Ordine, psicologo e psicoterapeuta Roma Prati

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